Anche quest’anno, dopo duro lavoro e tanta voglia di fare,  il Reparto San Giorgio del nostro gruppo Roma 128 è partito per il suo campo estivo che si è tenuto nella base regionale AGESCI “Sereto”, in provincia di Arezzo.

Come tutti gli anni c’è stata un’impresa di Reparto. In questo caso, però, è stata un’impresa un po’ particolare, perché i nostri Esploratori/Guide ne hanno realizzata una davvero fenomenale: la costruzione di ben sei sopraelevate a più di due metri da terra reggenti su treppiedi!

Come tutte le imprese (e di pioneristica in particolare) ha visto ogni membro del Reparto, dal più piccolo di primo anno ad un Con.Ca. intenti a collaborare senza competizioni per la riuscita del grande “villaggio sopraelevato”. In totale, per edificare tutte le sopraelevate, il Reparto ha impiegato meno di due giorni e mezzo (aggiungendo il Con.Ca da solo ammontano a 3 giorni pieni), mentre per smantellare tutto meno di un giorno pieno!  Ma, a parte la costruzione di queste sopraelevate, cosa ha reso questo campo davvero unico?

Prima di tutto, l’ambientazione. Mentre il Reparto S.Giorgio era al Sereto, un gruppo di ribelli, nell’anno 3003, cercava di sconfiggere il potente Aurelio, l’unico possessore delle Aurelio Industries, e di togliergli il monopolio sul mondo. Dopo l’intervento di diversi personaggi e del celebre Nikola Tesla, finalmente siamo riusciti a venire a capo della storia.

Poi, la costruzione di angoli di squadriglia. Certo, in tutti i campi si costruiscono angoli, ma ogni anno la squadriglia è formata da persone nuove, con diverse idee e diverse esperienze, e tutto questo fa sì che l’incontro fra competenze diverse porti ad angoli sempre più variegati (es. amache, altalene, corde porta-cuppini…).  Nella costruzione, si è stati letteralmente a contatto con la terra: per poter produrre dei buoni angoli cottura si ricorre al fango che, solidificatosi, rende più facile e pratico cucinare senza usare i bracieri.

A proposito di cucina! Una delle attività più quotidiane ed amate da tutti erano proprio le gare di cucina.  Che con ingredienti scelti, imposti o guadagnati con altre gare,  hanno comunque reso il campo un po’ più saporito. Poi c’è stata quella più difficile. più buia. più esplosiva (sì… alcune uova sono anche esplose). La gara notturna alla trapper! Tra pani twist crudi o bruciati, salsicce nere di fumo, solo le tigri sono riuscite a vincere mentre i Cervi, senza brace, si sono A R R E S I.

Poi sono venuti i Raid. Prima quelli di secondo e poi quelli di terzo anno. Gli esploratori/guide di mezzo sono partiti senza paura. La paura è venuta dopo. Per tutta la notte una nostra Guida è stata divorata dalla paura dei cinghiali. E non se li è inventati. I cinghiali (come anche le mucche) c’erano davvero, e ci hanno anche fatto una visita all’angolo, abbassandoci la seduta del tavolo di mezzo metro

Infine, l’Hyke. Per molti il primo, per altri l’ultimo, ha comunque regalato esperienze uniche a tutti. L’incontro con un oste informato di tutta la storia dei paesi nel Chianti, con un bibliotecario molto affascinante, con un artista che vive in una torre a sette piani e con un ex soldato della seconda guerra mondiale, sono stati solo una piccola parte dell’avventura di squadriglia, che tutto il Reparto ha trovato non solo una grande camminata, ma anche un piccolo ma enorme momento di riflessioni e di condivisione delle emozioni.

 

 

Per la specialità di redattore,  Paolo Chiabrera

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